
Difficile avere un umore positivo all'uscita da San Siro dopo Milan Frosinone, impossibile fare un sorriso. Una partita rocambolesca, che poteva diventare epocale, e che alla fine si أ¨ rischiato addirittura di vincere, ma il malumore أ¨ rimasto nel cuore e nella mente di tutti i milanisti.
Il disinnamoramento, le critiche, la crisi che attraversa e strazia i tifosi del Milan أ¨ netta e travolge anche i piأ¹ ottimisti, anche i piأ¹ devoti. Il 3-3 finale lascia basiti e delusi al di lأ del risultato e del gioco in sأ©, espresso dal Milan. Giocatori e dirigenza sono stati presi di mira dai cori della curva e dal malumore dei pochi spettatori presenti. Il clima أ¨ pesante a San Siro, la gente أ¨ esacerbata e non riesce piأ¹ ad avere un senso criticoآ che potrebbe scindere il –poco- buono che si fa, dal –molto- negativo che si vede. Per ora i cori han preservato il tecnico Brocchi, designato incolpevole, che fa persino tenerezza per la convinzione e l'entusiasmo, che sfocia involontariamente in saccenza tutta giovanile. Personalmente sono convinto abbia convinzioni, conoscenze e applicazioni superiori ad altri ex allenatori della primavera per esempio, pur mancando dell'esperienza necessaria, e forse avrebbe potuto far bene se gli fosse stata data una squadra ad inizio stagione, magari una squadra non obbligata a vincere. Ma cosأ¬ non أ¨, e soprattutto, i milanisti non hanno piأ¹ nأ© tempo nأ© voglia di aspettare un futuro piأ¹ che prossimo. Un anno fa di sti tempi, si stava vagliando la candidatura di Sarri o di Mihajlovic per la panchina del Milan. La scelta, si sa, أ¨ caduta sul serbo, per suggerimento di Galliani, e per veto extracalcistico del Presidente, per il toscano. Ora, giأ questa non dovrebbe essere una discriminante di preferenza tecnica. Ma i milanisti sono, o meglio erano, abituati alle decisioni egocentriche e alla volubilitأ del presidente che, come le dichiarazioni e i richiami al possesso del giuoco, continua con linearitأ da tanto, forse troppo tempo. Il calcio vive di cicli a cui bisogna adattarsi.
Scrivo dopo la semifinale di Champions tra Bayern Monaco ed Atletico de Madrid. Io vorrei sapere di cosa si sta parlando quando si parla e si cerca il "giuocoâ€? Il tiki taka ormai أ¨ آ il Barcellona, con degli interpreti perأ² che hanno nelle corde e nei piedi quei fraseggio, corto e avvolgente. Avvolgente أ¨ anche il Bayern ma per potenza e superioritأ , che gioca in maniera ben diversa dai catalani, accerchiante e pressante come lo sono state tutte le squadre con superioritأ tecnica che hanno attraversato la storia. آ L'Atletico, figlio dell'esaltato "cholismoâ€, abbinato per assonanza al Mourinhismo dai nostalgici dell'altro naviglio, gioca come ha sempre giocato chi ha meno qualitأ tecnica. Ma nella storia chi ha vinto أ¨ sempre statoآ supportato principalmente dal carattere, dalla determinazione, da grande attenzione difensiva, e sospinto e sostenuto da coriacee e sostanziose "huevasâ€, come ha recentemente dichiarato Simeone sui suoi giocatori.
Ora di queste o altre uova non ce n'أ¨ traccia sul campo di San Siro giأ da un po' di anni. Quindi perchأ© non cercare, آ trovare, almeno provare ad insegnare la grinta e la determinazione come prima tappa di rinascita?
Qualcuno ci stava provando a Milanello, anche se con difficoltأ , perchأ© certe "cose†o ce l'hai o son difficili da far crescere. Se pensiamo ai primi gol che ci vengono in mente, a momenti topici della storia del Milan, al di lأ del groppo in gola che ci assale, ricorderemo Van Basten, Gullit, Weah, Shevchenko, Kakأ , Inzaghi, perfino Pato in magnifiche sgroppate, in straripanti ripartenze, in vincenti contropiedi. Vuol dire che ci si stava difendendo, vuol dire che si poteva subire, che s'أ¨ subito anche il gioco degli avversari anche nelle stagioni mitizzate, آ ma contenendoli e colpendo di rimessa. آ Vuol dire che c'erano giocatori di qualitأ e di quantitأ , determinati e convinti. Bisogna ritrovare giocatori cosأ¬, poi si puأ² parlare di tattica.
Per poter andare alla ricerca del bel "giuoco†bisogna o avere piأ¹ basse aspettative, e il Milan non le puأ² avere dopo essere stato portato in cima al mondo, o protagonisti diversi. Capita, puأ² succedere di avere dimenticanze con l'etأ , ma finchأ© io qualcosa rammento, mi piace ricordare chi fossero i protagonisti del Milan col bel giuoco, آ voglio far notare chi siano adesso i giocatori delle squadre che stanno facendo le semifinali di Champions –Atletico, relativamente, a parte-, o di chi vince cinque scudetti di seguito in Italia.
Il Milan non puأ² certamente inseguire un miracolo come quello del Leicester, complimenti a Ranieri per inciso, che perأ² sarأ un momento nella storia del calcio. Il Milan deve tornare a programmare, a spendere,
a cercare grandi uomini che siano anche ottimi giocatori. Poi si penserأ al modulo, poi si cercherأ la bellezza del gioco. Ma questa societأ , questa dirigenza ha ancora la forza economica e progettuale per ricreare un sogno? Avrأ gli attributi per ricominciare un'altra volta?
Questo أ¨ l'ennesimo momento di frustrazione e confusione che devono attraversare i tifosi rossoneri da quando Silvio Berlusconi sembra piأ¹ inseguire antiche e teoriche chimere che nuovi, pratici e reali orizzonti. Da quando ha deciso di cedere campioni invece di acquistarli. Cosأ¬ il bisbiglio assordante di una vendita della societأ viene cavalcato dai tifosi stufi di batoste, di figuracce e di cattivo gioco, unico punto d'incontro ormai, coi pareri presidenziali.
Fabio Conte per Milanorossonera
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